Urbino
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Sant'Angelo in Vado Capitale del Tartufo Bianco Pregiato e della Massa Trabaria fu una terra governata da famiglie potenti e importanti quali i Brancaleoni, i Montefeltro e i Della Rovere.
Federico da Montefeltro all'età di 15 anni sposando Gentile Brancaleoni, che gli portò in dote lo Stato della Massa Trabaria, divenne Signore della città di Sant'Angelo in Vado e solo successivamente Duca di Urbino.
Sant'Angelo in Vado è terra di sapori e antichi saperi.
Visitare Sant'Angelo in Vado in compagnia di una guida turistica significa poter incontrare e conoscere le tipicità di questa cittadina dai suoi prodotti tipici, quali: il Tartufo Bianco Pregiato delle Marche, il Vino Santo, i Salumi, i Formaggi, all'arte, l'architettura, l'archeologia, l'antropologia e l'ambiente che le hanno donato un illustre passato.
Ogni Chiesa, Museo o monumento è uno scrigno di tesori da scoprire e ammirare, e chi meglio di una guida turistica locale può condurvi in questo viaggio di sapori e saperi.
Itinerario 1: visita guidata della città segreta “Feltre, Feltre” gridò capitan Grifoni della guarnigione del duca Federico da Montefeltro.
Itinerario 2: visita guidata della città e dei suoi monumenti: San Filippo XV sec. a pianta ottagonale opere dei fratelli Zuccari, Mancini, Ghiberti, Raffaellin del Colle, Santa Caterina XV sec. detta delle “Bastarde”, Cattedrale con la Madonna del Pianto miracolante, Santa Maria extra muros.
Itinerario 3: l’arte sposa la natura e la gastronomia, visita guidata della cittadina, simulazione di Cerca al Tartufo e degustazione di prodotti tipici locali. Se interessati visita guidata al Centro Sperimentale di Tartuficoltura .
Itinerario 4: visita guidata della Domus del Mito + laboratorio stratigrafico.
Sant'Angelo in Vado è la città della Domus del Mito. Nell’area del Campo della Pieve, oggetto di scavi condotti dalla Soprintendenza ai Beni Archeologici di Ancona, si è messa in luce l’intera articolazione di una grande domus gentilizia eretta verso la fine del I° secolo d.C. ampia circa 1.000 metri quadrati e impreziosita da un ricco complesso di mosaici figurati bicromi e policromi.
La Domus del Mito rappresenta il più importante ritrovamento archeologico di questi ultimi 50 anni. L’elevato numero di figure per lo più legate alla mitologia classica, l’hanno fatta battezzare “Domus del Mito”.
I pavimenti musivi, di buona e ottima qualità, e per lo più splendidamente conservati, esibiscono soggetti vari che mostrano l’inserimento dell’antica città nei circuiti di cartoni e maestranze specializzate e la presenza in essa di una committenza colta e raffinata.
Fra i temi raffigurati spiccano: Nettuno ed Anfitrite sul carro del trionfo che accolgono l'ospite, Dioniso lo inebrierà e Medusa lo pietrifica. Nel fastoso triclinio vi è una scena di Caccia di pesci: la murena morde il polipo che a sua volta agguanta con i suoi tentacoli un'aragosta, tutt'attorno vi sono quaranta medaglioni figurati, oltre ad un complesso repertorio di motivi geometrici in bianco e nero.
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